Il cane ci riempie la vita e sapere che tornando a casa potremmo rilassarci, uscire insieme e condividere del tempo di qualità con con lui che consideriamo il nostro più grande amico, ci rende grati per avere la possibilità di godere della vicinanza del nostro quattrozampe. Ma non sempre il nostro rientro a casa è idilliaco, apriamo la porta di casa e ai nostri occhi appare uno scenario apocalittico: cuscini e altri elementi di arredo a soqquadro. A volte parte immediata la sgridata ed ecco che il nostro cane abbassa la testa, quasi un inchino, e i suoi occhi diventano tristi: è scattato il senso di colpa.
Intanto precisiamo subito che quello che è successo non è frutto di una volontà di farci un dispetto, perché mai dovrebbe volere questo? In realtà il cane si è annoiato e ha trovato qualcosa da fare aspettando il nostro rientro.
Tutta la serie di posture che il cane mette in atto di fronte ad una nostra sgridata – non guardarci in faccia, girare e abbassare la testa- hanno poco a che vedere con il senso di colpa e il pentimento, anche perché loro non collegano la nostra sgridata con quello che hanno fatto magari anche solo quindici minuti prima.
Quello che a noi sembra pentimento è di fatto un ricalcare il nostro stato d’animo, le nostre emozioni e quindi la nostra mimica facciale. Siamo noi ad essere arrabbiati, delusi, e pentiti magari di non aver pensato a ciò che avrebbe potuto succedere in nostra assenza. Magari potevamo fargli fare un’uscita più lunga e gratificante prima di andarcene in ufficio oppure potevamo lasciargli un gioco per passare il tempo.
Il comportamento che mette in atto il cane quindi non sta ad indicare che, con la nostra sgridata, gli abbiamo spezzato il cuore, ma semplicemente cerca di calmare noi e la situazione che si è venuta a creare.
© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata