Ogni volta che il cane si comporta in un modo strano o comunque insolito rispetto al normale, si pensa che lo faccia per vendetta, perché arrabbiato con il suo padrone o per ripicca verso qualcosa che lo infastidisce.
Ma è davvero così? Certamente i nostri amici quattro zampe sono intelligenti, e lo dimostrano quotidianamente in mille modi, ma a volte i padroni fanno l’errore di antropomorfizzare eccessivamente i loro atteggiamenti, quando, invece, possono avere tutt’altro valore.
Insomma, se noi facciamo qualcosa che li fa arrabbiare, non è detto che loro agiscano di conseguenza e con l’intento di ferirci per vendetta, perché il loro cervello non ragiona in questo modo.
Questo perché i cani non hanno la capacità di riflettere o di meditare sul passato, perché sono soliti vivere il presente. Hanno una memoria, certo, ma lavora diversamente rispetto alla nostra.
Non rimangono ancorati al passato ma, al contrario, i loro ricordi si accendono quando capita di vivere qualcosa di già sperimentato in precedenza. Non vivranno nel ricordo, ma tornerà tutto in mente quando si troveranno ancora nella stessa situazione.
Per questo motivo, dunque, i cani non agiscono con lo scopo di farci un dispetto o per vendetta, anche se sanno perfettamente cosa avviene dopo una loro azione, positiva o negativa che sia.
Questo significa che, malgrado la loro intelligenza, i cani non conoscono la vendetta e non la mettono quindi in pratica.
Una cosa che, invece, è vera, è che i cani sono in grado di percepire i nostri stati d’animo, rispecchiandosi in essi. Se, ad esempio, il padrone lo porta in un posto in cui sa che si troverà a disagio, il cane percepisce questo timore e comincia ad avere paura a sua volta.
Vera MORETTI
© 2016, Mondofido. Riproduzione Riservata