Se il cane monta la gamba al suo padrone, spesso si è tentati di pensare che ha bisogno di una compagna, o di un compagno se si tratta di una femmina, ma la maggior parte delle volte non è così.
Il suo comportamento, infatti, va piuttosto inteso come una monta gerarchica, una mimica dell’atto sessuale per far capire che il capo è lui.
Di conseguenza, se il cane lo fa con il suo padrone, significa che non lo vede superiore a lui.
E’ un segnale, dunque, che c’è un problema di leadership, che il cane non vede nel suo padrone un capobranco, come invece dovrebbe accadere, quindi la reclama per sé.
I comportamentalisti, inoltre, sostengono che, a volte, questo atteggiamento sia da ricondurre non solo a problemi di gerarchia, ma anche a stress o malattie comportamentali che vanno individuate per poter trovare la giusta soluzione.
In ogni caso, si tratta di un gesto che fa capire che qualcosa non va nella relazione imbastita con il cane e che occorre correggere il tiro per portare il rapporto alla normalità.
Cosa fare quando succede? Prima di tutto, allontanare il cane, senza fare modi bruschi ma in maniera comunque decisa, distraendolo con un gioco che sia pacato e tranquillo.
Una volta fatto ciò, la prima cosa da fare è rivolgersi ad un veterinario che si occupi di comportamento, magari supportato da un educatore cinofilo: non si tratta solo di correggere un comportamento, ma capire cosa fa il padrone di sbagliato, per non essere riuscito a diventare il capobranco del suo cane.
Un primo passo potrebbe essere evitare di far salire il cane su letto o divano per dormire, poi non permettergli di entrare e uscire dalle porte per primo, non farlo camminare davanti e non giocare con lui solo quando è lui a chiederlo. Un leader deve prendere l’iniziativa, dunque decidere quando giocare e proporre dinamiche diverse.
E poi, non bisogna farlo accoppiare, perché, trattandosi di un comportamento che non ha nulla di sessuale, si peggiorerebbero le cose.
Vera MORETTI
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