Nessuna controindicazione a far crescere i bambini con un cane, indispensabile è la consapevolezza che un cane non è un giocattolo e la sua cura richiede impegno e conoscenza.
Sveglia di buon mattino per far fare la passeggiata , pomeriggio al parco per garantirgli la giusta socializzazione sia ambientale che con gli altri cani, diventare incuranti delle condizioni meteo e uscire all’aperto a dispetto di tutto…chi vive consapevolmente con un cane vive quotidianamente tali condizioni.
Con l’amico quattro zampe si torna a giocare, riscoprendo abilità e la semplicità di una gioia che è intimo presupposto della qualità della vita.
Chiunque viva con un cane sa dei benefici legati alla vita insieme, ma le interazioni con i nostri amici a quattrozampe possono aiutare i bambini che soffrono di autismo. In effetti studi scientifici hanno confermato, con dati statistici alla mano, che occuparsi del proprio cane non solo combatte la solitudine ed ha benefici effetti sull’autostima ma determina anche un miglioramento dei livelli di stress determinando una diminuzione dei valori di cortisolo (l’ormone dello stress) rendendo i bimbi tendenzialmente più socievoli e meno ansiosi. Nei casi di autismo inoltre il cane è un supporto anche per i genitori dei bimbi con problemi di autismo perché permette di evitare l’isolamento infondendo ai bimbi stessi un maggior senso di sicurezza.
Ma la relazione bimbo-cane oltre a fare bene alla salute influisce molto sulle relazioni sociali e sul comportamento dei bambini perché in questa loro relazione interspecifica si sviluppano una serie di processi inconsci che influiscono sulla loro crescita.
Vivendo con un animale, il cane appunto, il bimbo riesce ad esprimere dei sentimenti che altrimenti non riuscirebbe ad esternare, come se nell’animale potesse riconoscere se stesso. Se coinvolto nella cura del cane il bambino accresce il proprio senso di responsabilità impegnandosi nella gestione di un individui diverso da se.
Questi sono solo alcuni dei motivi che rendono la convivenza di cani e bambini portatrice di numerosi e impagabili benefici e probabilmente è sulla base di questi vantaggi che molto spesso, chi si occupa di bambini in difficoltà (comportamentali e relazionali) consiglia alla famiglia di adottare un cane. E’ fondamentale però che questa scelta sia presa con consapevolezza, il cane è un essere in grado di vivere emozioni esattamente come noi, ma è un individuo con comunicazione, motivazioni e comportamenti diversi da noi.
Per questo è indispensabile che i genitori di bambini con difficoltà oggettive sappiano che la presenza di un cane potrebbe si alleviare e coadiuvare le terapie, ma la gestione del cane spetta sempre e comunque a loro, sono i genitori che devono garantire il rispetto per il cane e la soddisfazione dei suoi bisogni fondamentali, evitare l’insorgere di comportamenti anomali (per il cane).
E’ indispensabile quindi che i genitori comprendano l’importanza di conoscere il cane, le sue esigenze e le sue motivazioni, ed è fondamentale che tali informazioni siano trasferite ai bambini che entrano in relazione con il cane. Sarebbe inoltre auspicabile che tali conoscenze, sulle necessità del cane, siano ben chiare anche ai professionisti del settore terapico che seguono il bambino con difficoltà comportamentali perché il consiglio di prendere un cane in casa come coadiuvante della terapia non sia un terribile autogol.
© 2018, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata