Parlando di alimentazione del cane, si è spesso portati a prendere in considerazione una serie di disturbi dalla coprofagia, alla bulimia o anoressia, alla PICA (ingestione di plastica, carta, sassi o altri oggetti non commestibili) l’elenco è piuttosto ricco.
Se è vero che molti dei disturbi sopra citati possono essere l’espressione di un’inopportuna gestione da parte del proprietario o il risultato di carenze alimentari, diversi studi scientifici confermano che l’alimentazione può influire sul comportamento.
Per alimentazione si intende l’attività che permette l’introduzione all’interno dell’organismo di sostanze nutritive quali aminoacidi, proteine, carboidrati, minerali, vitamine…i mattoni delle varie strutture cellulari. Attraverso la stessa via, e mescolate nell’alimento, accedono anche sostanze nocive (a volte tossiche) come i conservanti e gli additivi che possono avere un’azione diretta o indiretta nella produzione di neurotrasmettitori e quindi sul sistema nervoso centrale.
Un esempio per tutti è il Triptofano l’aminoacido precursore della serotonina – l’ormone del buonumore – la cui fonte è rappresentata dagli alimenti proteici. La trasformazione del triptofano in serotonina (che avrà un ruolo importante nella regolazione/gestione dei comportamenti impulsivi, aggressivi, sul sonno…) avviene all’interno del sistema nervoso centrale cui il Triptofano può accedere solo in presenza della giusta quantità di carboidrati, in caso contrario l’aminoacido rimane nel sangue.
Il ruolo fondamentale dei carboidrati nel processo di trasformazione Triptofano-Serotonina sta alla base delle diete equilibrate che non devono essere esclusivamente proteiche ma contenere la giusta quantità di carboidrati.
Il risvolto comportamentale del tema alimentazione, lo rende argomento anche dei percorsi educativi che, viste le recenti evidenze scientifiche, tendono ad orientare verso una dieta il più naturale possibile, se non priva sicuramente povera di alimenti di sintesi come additivi e conservanti.
Le sostanze di sintesi nocive sono quindi il lato oscuro della ciotola poiché interagendo in vari modi con ormoni e neurotrasmettitori, in dipendenza dal tipo di sostanza adoperata, sua quantità e frequenza di somministrazione, possono arrecare danni organici, acuti o cronici e problematiche comportamentali più o meno gravi.
“Fa che il cibo sia la tua medicina e la tua medicina sia il tuo cibo”
© 2018, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata