Perché un abbaio rappresenti per noi umani un rumore o addirittura un suono insopportabile si spiega prendendo in esame i decibel (l’unità di misura del livello di intensità acustica dei suoni) che un abbaio può raggiungere.
L’abbaio di un cane supera sempre i 70 decibel e un latrato prolungato può arrivare fino a 130 decibel valore che, per avere un termine di paragone, corrisponde al rombo di un tuono. I ricercatori non definiscono un abbaio irritante ma caotico e rumoroso. Caotico perché ogni abbaio contiene al suo interno una varietà di suoni, rumoroso non solo perché “sgradevolmente” forte ma in quanto dotato di fluttuazioni: ogni abbaio contiene diverse componenti armoniche a seconda del contesto.
Di fatto l’abbaio è il comportamento del cane che più si avvicina ad un discorso: i suoni che lo caratterizzano sono prodotti dalle vibrazioni delle corde vocali e dal passaggio dell’aria sulle stesse e attraverso la cavità orale, esattamente come il nostro linguaggio.
Alcuni etologi ritengono che l’abbaio sia privo di senso, molti altri teorizzano che i cani lo abbiano sviluppato nella ricerca di un linguaggio più elaborato per comunicare con l’uomo, i lupi ad esempio l’origine di tale comportamento i lupi ad esempio non abbaiano praticamente per nulla. Altri invece ritengono che sia uno strumento di comunicazione anche se soggettivo e dipendente dal contesto. L’esperienza quotidiana di molti proprietari fa protendere verso la seconda ipotesi, per questo l’aspetto fastidioso dell’abbaio è un vero peccato perché ci fa perdere l’attenzione verso un veicolo di comunicazione molto importante.
Fin dai primi studi è stato evidenziato che l’obiettivo principale di ogni abbaio è richiedere e attirare l’attenzione. Dagli spettrogrammi registrati si è visto è possibile categorizzare alcune tipologie di abbaio prendendo in considerazione la tonalità del suono, la frequenza…
Un abbaio in presenza di uno sconosciuto sarà caratterizzato da un tono basso e stridente come se venisse emesso con violenza, un suono con queste caratteristiche si presta a trasmettere le informazioni a distanza.
Un abbaio di isolamento invece sarà più variabile e acuto: alcuni suoni oscillano da forte a debole e altri passano dall’acuto al grave. Sono suoni che si propagano in aria uno alla volta a grandi intervalli gli uni dagli altri.
L’abbaio giocoso è caratterizzato da un suono acuto caratterizzato da una frequenza maggiore rispetto a quella dell’isolamento; peculiarità di tale abbaio è che è diretto ad un altro individuo, un compagno di giochi.
Evolutivamente parlando, tale interpretazione sulle differenze sonore sono logiche e coerenti con il contesto in cui si realizzano o si ipotizza possano realizzarsi. Un suono basso è in linea con una situazione di pericolo o minaccia, perché permette di “sembrare” più grandi mentre suoni acuti rappresentano “delicate” richieste di compagnia che nulla hanno a che vedere con la minaccia.
Chi ha orecchie per intendere…
© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata