La notizia risale addirittura al 2013, quando una persona non vedente si era vista negare l’accesso alle scale mobili che portano al centro storico di Belluno, perché accompagnato dal suo cane guida.
La scala collegava un parcheggio al vicino centro storico, la motivazione furono delle ragioni di sicurezza, ma nello specifico, l’applicazione di una legge in vigore che vietava ai cani di salire sulle scale mobili, indipendentemente dal fatto che in questo caso l’animale accompagnatore fosse per non vedenti. Nessuna eccezione!
Il caso fece scoppiare una polemica, ed un gruppo di nove persone, tra ciechi e ipovedenti, presentò ricorso davanti al tribunale di Belluno contro il Comune e contro Bellunum, a cui era affidata le gestione dell’impianto di Lambioi.
Questione risolta
Oggi il Ministero per le Infrastrutture ha risolto la questione, ponendo come condizione che l’animale sia addestrato da una scuola certificata e assicurato per danni a se stesso o a terzi.
Ne ha dato notizia il sindaco della città, Jacopo Massaro, apponendo ai terminali della rampa meccanica speciali cartelli che spiegano la nuova normativa, valida in tutta Italia.
Una legge lo vietava
“Quando un addetto alla infrastruttura bloccò un cieco perché il cane non poteva usare la scala – ricorda oggi Massaro – esplose un caso nazionale con tanto di riflettori mediatici dai quali il comportamento della nostra amministrazione non era uscito con una buona immagine. A poco valse spiegare che c’era una legge che lo vietava, per il rischio che l’animale finisse con una zampa schiacciata fra le parti in movimento della scala”.
La questione che finalmente ha avuto una svolta, riguarda infatti il diritto di accesso, che dovrebbe essere aperto e garantito a tutti, soprattutto ai non vedenti, riconducendo tutto, ancora una volta, alla dignità, indispensabile per ogni persona di vivere serenamente e senza troppe e inutili difficoltà la propria vita quotidiana.
Alessandra Curreli
© 2018, Alessandra Curreli. Riproduzione Riservata