Le prime ipotesi hanno dato per certa l’ipotesi che fosse stato probabilmente sbranato da un cane che conosceva bene, un bull terrier “problematico” che gli era stato affidato da un amico.
Una prima analisi dava le ferite al collo e alla testa, come la causa del decesso, nessun testimone, solo l’autopsia ha potuto svelare la verità.
Secondo i primi riscontri del medico legale Roberto Testi il decesso del giovane è stato determinato da un malore fulminante, “scagionato” quindi l’animale.
Lobue aveva iniziato ad occuparsi di Sid ad aprile, un bull terrier inglese, di proprietà dell’amico Daniele di 28 anni, che si era avvalso proprio della professionalità di Davide, per migliorare il comportamento del cane.
Davide aveva ammesso su Facebook: “Sid è un cane normale ma con un carattere tosto, tolto troppo presto alla mamma, che purtroppo ha subito un percorso iniziale sbagliato, anche se ora sono sulla giusta strada”.
Qualcosa è andato storto
Purtroppo qualcosa è andato storto perché nella tarda serata, il vicino un giovane sedicenne, ha sentito il cane abbaiare a lungo nel cortile della palazzina. Quando è sceso si e trovato di fronte il corpo straziato dell’addestratore. Inutili i soccorsi dell’equipe del 118, Davide Lobue era già morto.
Le lesioni provocate dal cane sono avvenute “post mortem“. La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per omicidio.
L’esito degli esami fornirà indicazioni preziose per capire che cosa ha stroncato il giovane addestratore di Rivoli. L’autopsia ha però chiarito un fatto importante, che il cane ha colpito l’addestratore, mordendolo alla testa, al collo, alle braccia e a una coscia solo dopo che l’uomo fosse crollato a terra per il malore.
Il cane deve aver provato a scuoterlo, forse ipotizzando un gioco, strappando la felpa e la maglietta del giovane.
Poi si è avventato sul polpacci e sul resto del corpo. Quando ha capito che il giovane non si sarebbe più mosso, ha iniziato ad abbaiare con insistenza. Sono stati proprio i suoi latrati a richiamare l’attenzione del vicino di casa e permesso il suo ritrovamento.
Il bull terrier è stato visitato dal veterinario dell’Asl To4 e affidato, temporaneamente, a un rifugio di Settimo Torinese.
Era stato affidato dall’amico
Il cane era stato affidato a Lobue dall’amico, diretto in Lombardia per un concerto.
Davide Lobue aveva passato anni ad addestrare cani. Si era iscritto al corso per educatore ed istruttore cinofilo appena maggiorenne. Per diverso tempo, tra l’altro, aveva lavorato in un allevamento proprio di bull terrier.
“Quando ti trovi un cane che volente o nolente non puoi sgridare perché rischi addirittura il morso – scriveva il ragazzo – puoi solo scegliere una strada: empatia, comprensione, lavoro, impegno”. Qualità per le quali il 26enne era particolarmente apprezzato, specie nel lavoro di addestramento con razze considerate aggressive.
Fonte Ansa
Alessandra Curreli
© 2017, Alessandra Curreli. Riproduzione Riservata