La dissocializzazione è una delle patologie che può interessare i cuccioli caratterizzata dalla disfunzione della comunicazione sociale ed è’ una malattia studiata ed esposta da Patrick Pageat, medico veterinario francese, specializzato in comportamento animale.
La dissocializzazione si divide in primaria e secondaria.
Per la primaria generalmente sono cani separati prima dei 2 mesi dalla madre e non gestiti correttamente, assistendo, ad esempio, al triste fenomeno delle tratte dei cuccioli importati da altri Paesi in Italia per la vendita o per le fiere.
Questi cuccioli sono maggiormente esposti a malattie in quanto il loro sistema immunitario non è ancora sufficiente.
Inoltre sono animali che non hanno ricevuto gli insegnamenti della madre per un corretto rapporto con gli altri cani (comunicazione intraspecifica) o con membri di altre specie (comunicazione interspecifica),
Il cane dissocializzato prevarica gli altri per il cibo, non conosce la posizione supina di sottomissione, cioè a pancia all’aria .
L’animale non ha il morso controllato, non tollera di essere manipolato e nei casi più gravi ha tendenze aggressive nei confronti di altri cani o nei confronti di altre persone.
La dissocializzazione secondaria si verifica dopo i tre mesi di vita, quando il cane non è in grado di applicare gli insegnamenti elementari che aveva imparato dalla madre e questo fenomeno è chiamato anche desocializzazione.
Le probabili cause sono i cambiamenti ormonali in età puberale, una sbagliata gestione, ma anche la mancanza di un rapporto con altri cani e gli addestramenti ai combattimenti.
Questi disturbi comportamentali possono degenerare in malattie come l’ansia e la depressione.
E’ possibile curare queste forme di dissocializzazione soprattutto se riguardano cani di piccola taglia e, per quanto riguarda la forma primaria con mancata sottomissione bisogna insegnare al cane un atteggiamento calmo e postura bassa.
Altra terapia da applicare è la socializzazione con altro cane più tranquillo, inizialmente facendo uso della museruola, in via cautelativa, per il soggetto dominante e in seguito lasciando i cani liberi in uno spazio chiuso .
In ogni caso è fondamentale l’intervento del veterinario comportamentalista, che può suggerire le cure appropriate, come i feromoni per i casi meno gravi.
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