Non solo come rimedio alle malattie: la pet therapy si sta facendo largo e sta dimostrando le sue enormi potenzialità anche in altri ambiti, alcuni davvero curiosi e utili.
Un esempio? Sembra che leggere ad alta voce davanti al loro amico a quattro zampe sia per i bambini un vero toccasana, che aiuti non solo ad apprezzare la lettura ma anche a prendere le distanze da tablet, smartphone e tv, che ormai sono irrinunciabili.
Per non parlare, ovviamente, di un netto miglioramento nella lettura vera e propria e nella comprensione del testo, che a scuola conviene sfoggiare al meglio se si vuole fare bella figura.
Questi sono risultati che emergono da uno studio effettuato dall’Istituto Tufts per l’Interazione uomo-animale dal Massachusetts.
I ricercatori, per avvalorare la loro tesi, hanno deciso di introdurre, nel doposcuola, un programma di lettura che prevedesse la presenza di cani in classe. E con questi speciali ascoltatori, i piccoli lettori erano incentivati a continuare e migliorare la lettura, perché stimolati e incuriositi dalla presenza degli animali, attentissimi, almeno in apparenza, a quanto veniva letto.
Deborah Linder, professore di ricerca della Scuola di medicina veterinaria dell’università Tufts e direttore associato dell’Istituto Tufts per l’interazione tra uomini e animali, ha dichiarato in proposito: “Precedenti studi hanno valutato l’impatto dei cani di terapia in programmi di alfabetizzazione dei bambini al di fuori dell’ambiente scolastico. Tuttavia, poco è stato fatto per valutare gli effetti di questo tipo di programma di lettura nelle scuole, dove i bambini possono sperimentare maggior stress e avere paura di ricevere risposte negative”.
Al contrario, la presenza dei cani sembra rassicurarli e renderli non solo più tranquilli ma anche più ricettivi.
Per questo studio pilota, gli studenti della scuola pubblica secondaria sono stati divisi in due gruppi. Per essere ammessi, i bambini dovevano soddisfare le linee guida per le abilità di alfabetizzazione media di secondo grado, misurate dagli indicatori dinamici delle abilità di alfabetizzazione di base (DIBELS).
Per sei settimane, un gruppo ha letto ad alta voce ad un cane da terapia per 30 minuti una volta alla settimana, mentre un gruppo di controllo ha seguito un percorso standard in classe. Le abilità e gli atteggiamenti di lettura sono stati valutati prima e dopo.
Ciò che è emerso è che a variare non sono le capacità oggettive, quanto le propensioni soggettive. Infatti, i punteggi che valutano gli atteggiamenti di lettura sono aumentati notevolmente tra i bambini che hanno letto ad alta voce ai cani, mentre quelli relativi alle capacità di lettura sono rimaste pressoché inalterate.
Questa idea della lettura assistita è stata commentata anche dalla dottoressa Spartia Piccinno, presidente e fondatrice dell’Associazione italiana pet therapy: “La presenza del cane aumenta la concentrazione, ma soprattutto la motivazione che è alla base della crescita intellettiva. Il cane è la mamma buona, mai giudicante, accogliente e protettiva. Svolge una funzione di accudimento che in un contesto stressante come può essere quello scolastico, magari per bambini più timidi degli altri, può aiutare ad affrontare situazioni difficoltose e imbarazzanti, a vincere molte paure”.
Vera MORETTI
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