La primavera è notoriamente il tempo delle novità, del riordino e dei bilanci. L’attuale Governo Gentiloni non è da meno e, alle prese con le quadrature dei conti a seguito della richiesta da parte dell’Unione Europea di una manovra finanziaria correttiva, ha introdotto per decreto legge la tassa sui cani domestici. Un provvedimento che dovrebbe essere esecutivo il prossimo luglio e che sarà portatore di consistenti discussioni e confronti.
Anche se il Governo giustifica la nuova tassa quale indennizzo per l’inquinamento di cui sarebbero responsabili i cani, quali abituali utilizzatori di strade e giardini pubblici come luogo per depositare le loro deiezioni, scordando che accanto ad un cane che sporca c’è sempre purtroppo un proprietario incivile e impunito che non raccoglie. Di fatto, la sensazione forte è che il Governo non sapendo più dove andare a trovare i soldi trovi nei proprietari di cani terreno fertile.
A supporto dell’iniziativa del Governo, è la futura adozione del “pet passport” il documento già in uso nei paesi anglosassoni che consente adeguata identificazione degli animali domestici, che al seguito dei loro proprietari si recano all’estero. Il pet passport è il documento indispensabile per il transito degli animali negli aeroporti dell’Unione Europea.
La tassa sui cani è già in uso in tanti altri paesi, dove viene di norma computata in misura fissa, ma la ICD (imposta sui cani domestici) italiana presenta un elemento di assoluta novità: il “coefficiente di inquinamento relativo” (CDIR).
Se questo provvedimento andrà in vigore i cani dovranno poter essere facilmente identificati dagli organi di controllo, pertanto bisognerà dotarli di un collarino omologato in cui saranno indicati, oltre ai normali dati, anche la razza e il peso del cane pena il sequestro dell’animale.
L’elenco delle razze sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, i cani non presenti in elenco o appartenenti a razze “ibride” saranno inseriti in un’apposita sezione sul sito dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti potranno inoltrare le foto dei propri cani per l’attribuzione d’ufficio dello scaglione di appartenenza.
Per contrastare l’evasione fiscale i cani a carico dovranno essere inseriti nel proprio stato di famiglia e denunciati nel modello UNICO e la nuova tassa ICD sarà pagata con la bolletta relativa all’energia elettrica. Si stima che ogni proprietario dovrà pagare in media circa 300 euro all’anno. Timore dei sindacati è che l’attuazione di questa proposta potrebbe comportare l’abbandono di almeno 2 milioni di cani.
Il nuovo provvedimento esclude dall’imposta i cani appartenenti ai pensionati sotto la soglia di reddito minimo. La manovra purtroppo non considera che oltre ai pensionati, molte famiglie in Italia vivono in condizioni di reale necessità economica e la presenza di un cane nelle loro case è tutt’altro che un bene di lusso ma un supporto emotivo e psicologico che mantiene il legame sociale con la propria comunità.
© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata