I cani, a volte, non si limitano ad essere fedeli compagni di vita, che già rappresenta tanto, ma sono anche dei veri pilastri per i loro padroni, specialmente se hanno una disabilità che, altrimenti, non permetterebbe una vita indipendente.
I cani, infatti, vengono addestrati come guide per gli ipovedenti, ma esistono anche gli hearing dog, che affiancano padroni sordi e diventano le loro orecchie, quando si tratta di allarmi, campanelli e qualsiasi altro suono che la persona non riesce a sentire, anche in caso di pericolo.
Per chi ha disabilità motorie, ci sono i cani che possono aprire la porta, portare oggetti, accendere la luce e aiutare in tutti quei gesti quotidiani che noi diamo per scontati ma per qualcuno rappresentano un ostacolo insormontabile.
Ovviamente, per abituare il cane a compiere queste azioni, o a soccorrere chi è in difficoltà, occorrono addestratori professionisti, come, ad esempio, quelli di NeuroCare, una onlus pisana che prepara l’animale e la persona in un percorso di reciproca conoscenza e fiducia, indispensabili perché vada tutto a buon fine.
Per questo motivo, il cane e il beneficiario devono necessariamente partecipare insieme al percorso stabilito, con due mansioni diverse tra loro ma del tutto complementari. Mentre il cane impara a compiere le azioni e i movimenti richiesti, il padrone si abitua ad istruirlo e a fornirgli le giuste indicazioni per far sì che possa capire cosa deve fare.
Per il cane si tratta di un momento di divertimento, mentre per il beneficiario di un arricchimento totale, che lo avvicina all’animale in modo pressoché irreversibile.
Non sempre i cani addestrati vengono affidati o abbinati al padrone dagli addestratori. Ciò accade quando in famiglia non è ancora entrato a far parte un animale, ma, se già il beneficiario vive con un cane, sarà proprio lui ad essere addestrato. Ciò significa che non si punta solo ad alcune razze, e che tutti i tipi di cani possono diventare cani guida. Certamente, aiutare il padrone con il quale è già stato instaurato un rapporto di affetto e fiducia può essere un vantaggio, ma è fondamentale la presenza di professionisti nel settore per garantire un addestramento che possa dare i suoi buoni frutti.
Impedimenti a questa procedura potrebbero essere rappresentati dalla taglia del cane: se troppo piccolo, infatti, difficilmente riuscirà ad arrivare ad interruttori, scaffali e maniglie, ma, se la volontà di addestrare il proprio cane è forte, si può anche decidere per interventi logistici all’interno dell’abitazione che facilitino il lavoro del cane.
Si tratta, in ogni caso, di un toccasana per il padrone, poter contare sul cane per avere una vita quanto più possibile normale, senza essere costretto a dover sempre chiedere aiuto ad altri. Nonostante le buone intenzioni, infatti, la dignità passa spesso per l’indipendenza, quindi, se un cane è in grado di migliorare sensibilmente la vita di una persona disabile, perché rinunciarvi?
Vera MORETTI
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