Non solo i cani eroi o quelli utilizzati per la pet therapy, ma anche quelli disabili sono in grado di insegnare qualcosa ai bambini.
La dimostrazione di ciò è Timmi, un cane che ha perso l’utilizzo degli arti posteriori e che si sposta grazie ad un carrellino,ma che nonostante ciò è stato promosso a “professore” e che entrerà in classe, in due scuole elementari di Livorno, insieme ad altri suoi compagni meno sfortunati, come Cirillo, cieco, e Hoppy, colpito da una grave lesione.
Questi sfortunati ma simpatici cagnolini sono stati arruolati da Rosa Rispoli, insegnante di religione, la quale li ha scelti per dare una dimostrazione concreta ai suoi alunni: “I bambini apprendono con esempi concreti. La compagnia dei diversi, di chi ha sofferto, ma dimostra una grande voglia di vivere e dà affetto, è un’esperienza molto formativa. Fa capire il valore della vita, la gioia dello stare insieme, senza escludere nessuno. Uno schiaffo a bullismo ed emarginazione, vivere e condividere sono doni di Dio”.
Quella di Timmi è una storia burrascosa, che avrebbe potuto interrompersi già due anni fa, quanto era in pericolo di vita. Il cane viveva sull’isola d’Elba, ma era stato abbandonato e investito da un’auto pirata, che gli aveva spezzato la schiena e lasciato con ferite molto gravi.
Ma, se un intervento chirurgico l’ha strappato alla morte, nulla si è potuto fare per evitare la paralisi.
Ad adottarlo, nel momento più difficile della sua esistenza, è stata proprio Rosa Rispoli, abituata ai cani, e anche ai disabili, visto che i suoi animali hanno tutti qualche problematica.
Ed ora, i suoi cani verranno coinvolti nel suo progetto scolastico, innovativo e coraggioso, perché è convinta che possano aiutare concretamente i bambini a capire cosa significa infermità e cosa significa doverla affrontare e conviverci giorno per giorno: “Fare scuola coinvolgendo i miei sette cani speciali sono certa sarà un bello stimolo positivo per i bambini, sempre pronti a dare e ricevere affetto. Un’esperienza che farà capire a tutti come Dio sia in questi poveri esseri e nonostante gli handicap diventano esempi per tutti”.
Vera MORETTI
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