Lo scorso 28 settembre è stata la Giornata Mondiale della Rabbia, dedicata dunque a una malattia ancora terribile e temibile, non solo per i cani ma anche per le persone.
Infatti, dati alla mano, nonostante si tratti di una malattia prevenibile, grazie al vaccino, rimangono numerosi i casi di decesso ogni anno, con vittime anche tra i bambini.
Si tratta di quasi 60mila persone che ogni anno perdono la vita a causa di questa malattia, che corrisponderebbe ad una ogni dieci minuti e, sicuramente, si tratta di cifre davvero inaccettabili poiché la medicina è davvero dalla nostra parte.
Ovviamente, tutti i padroni di cane dovrebbero richiedere la vaccinazione anti-rabbica in caso di rischio di contagio ma anche la tempestività ha il suo ruolo fondamentale, nel caso in cui una persona o il proprio cane venga morso da un cane randagio. Cosa fare se accade? Prima di tutto, è necessario lavare immediatamente le ferite con acqua e sapone, poi rivolgersi al Pronto Soccorso o al Veterinario, se ad essere stato colpito è il cane. Se si interviene in tempo, infatti, si impedisce all’infezione di propagarsi.
Per quanto riguarda l’Italia, l’ultimo caso di rabbia negli essere umani risale al 1997, ma a preoccupare sono gli aumenti di casi di rabbia su animali registrati tra il 2008 e il 2010 in Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Trentino. Per questo motivo, sono state prese misure precauzionali obbligando tutti i proprietari a vaccinare i propri animali, sia da compagnia sia da pascolo.
Vera MORETTI
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