Mentre quasi tutti sono in vacanza, c’è chi, proprio in questo periodo, lavora di più, forse addirittura il doppio rispetto agli altri periodi dell’anno.
Non si tratta dei bagnini, né dei gestori degli stabilimenti balneari, ma di coloro che fanno parte delle associazioni che si occupano di animali abbandonati, che in estate aumentano in maniera esponenziale.
Tra queste, c’è anche l’associazione Apaca, di Belluno, che ospita non solo i cani lasciati a casa dai padroni che decidono di partire per le vacanze senza di loro, ma anche di quegli esemplari che, impiegati come cani da caccia fino alla scorsa stagione, ora, “colpevoli” di non essere più reattivi ed efficienti come un tempo, non servono più e vengono sostituiti con animali più giovani.
Sembra un’assurdità, ma queste cose accadono quotidianamente, e c’è chi si occupa proprio di questo, di “raccogliere i cocci” e di rimettere in sesto i cani da caccia che, se fino al giorno prima avevano un padrone apparentemente amorevole, ora si trovano senza casa e senza nessuno che si occupi di loro.
Presso Apaca questi sventurati cani da caccia sono accolti come ospiti speciali, accuditi e rimessi in sesto, pronti per essere adottati da una nuova famiglia, anche se, in realtà, i cani non vengono affidati a chiunque ma, anzi, è prevista sempre una fase pre-affido, per verificare che l’ambiente in cui andrà a vivere l’animale è adatto a lui, e una fase post-affido, per capire se tutto sta andando come sperato.
E nel frattempo? I cani da caccia in attesa di essere notati vengono trattati come ospiti di un grand hotel, poiché possono godere, oltre che di pasti che rispettino le loro esigenze e la loro taglia, anche di spazi ampi dove poter riposare, giocare e passeggiare.
Vera MORETTI
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