La salute dei cani è messa a dura prova soprattutto, ahimè, nella bella stagione, quando i pericoli aumentano.
Un esempio? Le ariste delle graminacee selvatiche comuni, chiamate generalmente forasacchi, sono dei veri nemici per i cani.
Queste piante, se fanno starnutire le persone che ne sono allergiche, costituiscono una vera e propria insidia per gli amici quattro zampe. Il motivo? I componenti delle spighe finché sono versi non costituiscono un pericolo, ma se si seccano diventano degli aghi insidiosi capaci di attaccarsi a tutto, anche al pelo degli animali.
Da qui, se non vengono rimossi tempestivamente, riescono a raggiungere la cute e a conficcarsi nella pelle, perforandola e addirittura raggiungendo, nei casi più gravi, le strutture scheletriche.
Quando i forasacchi penetrano nella pelle possono causare una grave infezione che si manifesta con arrossamenti, pus, edema, gonfiore e dolore. Ma, ovviamente, i segni clinici sono differenti a seconda della sede di penetrazione.
Vediamo insieme, dunque, cosa accade al cane nei vari casi.
- Orecchie: si tratta di una localizzazione tipica. In fase acuta il cane comincia improvvisamente a scuotere violentemente la testa, si gratta l’orecchio e guaisce quando viene toccato, poiché prova un forte dolore. Capita anche che alcune spighe non diano grossi sintomi e, macerando, si mescolino al cerume cando origine a brutte otiti.
- Naso: accade quando il cane annusa per terra, improvvisamente tira su di scatto la testa e comincia a starnutire ripetutamente e scuotere la testa. L’intervento tempestivo del veterinario può portare alla soluzione del problema in modo rapido, se con l’utilizzo di un otoscopio riesce a rimuovere il forasacco. Altrimenti, occorre fare cure specifiche.
- Spazi interdigitali: è evidente quando compare un piccolo bozzetto fra le dita delle zampine, che potrebbe portare il cane a zoppicare o a leccarsi ossessivamente. Talvolta capita che la spiga entri dalla zona del polpastrello e esca dalla parte superiore della zampa e viceversa. In tali situazioni, se il veterinario non riesce ad intervenire precocemente estraendoli tramite apposite pinze, è necessario ricorrere a veri e propri interventi chirurgici anche con anestesia totale.
Vera MORETTI
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