Il cane ha bisogno di punti di riferimento e, quindi, nel momento in cui entra in contatto con la nuova famiglia, sceglie il capobranco a cui affidarsi per sempre.
Si tratta di una esigenza innata, che fa parte dell’indole canina, alla quale i padroni devono assolutamente adattarsi.
Ma che cosa significa diventare un capobranco? Se qualcuno sta pensando di poter essere aggressivo e dare ordini con voce alta e minacciosa, ecco, se lo scordi, perché i cani non vogliono vivere insieme d un tiranno senza cuore e senza pietà ma, anzi, desiderano un leader positivo, paziente ma anche autorevole.
Non si tratta solo di buonsenso, ma anche di piacevole convivenza: davvero si crede che un rapporto di amicizia e di fiducia possa basarsi su un clima di paura e diffidenza? Certo che no, senza contare che, se trattato male, il cane potrebbe arrivare a ribellarsi.
Quindi, se Fido deve seguire alcune basilari e vitali regole, lo deve fare anche il padrone.
Prima di tutto, non si alzano le mani, perché la violenza potrebbe persuadere il cane ad obbedire, ma lo farebbe per paura e non per rispetto. E un cane ha davvero bisogno di rispettare e fidarsi del suo padrone.
Cosa fare dunque? Dimostrare di essere fermi su alcune regole da rispettare ma farlo con pazienza, senza alzare la voce – i cani ci sentono più di noi – e con coccole e ricompense quando si comportano come è stato chiesto loro.
In questo modo, ai loro occhi i padroni saranno davvero visti come una figura che grazie alla loro esperienza e al loro carisma sono in grado di far fronte a ogni esigenza e risolvere ogni loro problema.
Vera MORETTI
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