Non tutti i cani hanno lo stesso pelo e non tutti i tipi di pelo vanno trattati nello stesso modo.
I cani a pelo duro, o ruvido, devono infatti essere sottoposti allo stripping per favorire la naturale muta del mantello, che avviene in particolare durante i cambi di stagione.
Generalmente, i cani a pelo duro erano soliti abitare in ambienti in cui il manto aveva il doppio compito di coprire e proteggere, per questo il pelo ha un particolare ciclo di sviluppo, crescita e maturazione; ma se a fine del ciclo il pelo non cade naturalmente, dovrà essere “strippato” dal toelettatore al fine di consentire la normale crescita del pelo nuovo.
In passato ciò non era necessario, poiché i cani a pelo duro, essendo impegnati nella caccia, cambiavano mantello naturalmente, passando attraverso rovi e cespugli, dove il pelo “vecchio” rimaneva impigliato.
Non si tratta, comunque, di una tecnica dolorosa, poiché è assodato che lo stripping non fa male al cane. Anzi, questa attività di toelettatura porta grandi benefici in quanto permette l’eliminazione del pelo morto dal sottopelo, evitando fastidiosi pruriti e favorendo la crescita di un pelo sano.
Ovviamente, togliendo il pelo morto, il ricambio del pelo avviene più facilmente e non cambia la struttura propria del pelo che, se venisse tosato, diventerebbe ispido, ondulato e perderebbe la sua colorazione naturale.
Il primo stripping può essere eseguito entro i 4 mesi di vita, per abituare il cucciolo allo stripping e permettere anche alla pelle di abituarsi gradualmente allo strappo, evitandone la eccessiva sensibilizzazione.
Poi, c’è chi consiglia di praticarlo ogni 60 giorni ma, se il pelo del cane tende ad ispessirsi troppo, può essere necessaria, dopo 30 giorni, un’operazione di trimming, ovvero una sorta di ripasso che permetta di mantenere il pelo in ordine.
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