Erano rinchiusi in uno stanzino, come cuccia alcune malandate scatole di plastica, in attesa di essere venduti clandestinamente.
Si tratta di nove cuccioli, di razza bouledogue francese, barboncino e chihuahua, trovati e subito sequestrati dagli agenti del Corpo forestale dello Stato.
I cuccioli, privi di microchip e di qualsiasi documentazione sanitaria, erano tenuti in tre abitazioni, una delle quali appartenente ad un pregiudicato di Melegnano (MI).
Già in altre occasioni l’uomo era stato accusato di maltrattamenti di animali e traffico internazionale di cuccioli, ma questa volta le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lodi, hanno permesso di individuare anche i complici, ognuno dei quali aveva un ruolo in questa triste vicenda: dai viaggi in Ungheria per il trasporto illegale dei cani, alla gestione delle compravendite con annunci su internet con foto dei cuccioli ed indicazioni false riguardo la loro origine.
Gli accorgimenti per depistare eventuali controlli erano stati presi tutti: numeri telefonici degli inserzionisti erano intestati a cittadini stranieri, gli indagati si presentavano con nomi di fantasia, le macchine utilizzate per i viaggi erano a noleggio e i cani erano nascosti in una cascina nelle campagne della provincia di Lodi.
Ma questa volta i responsabili sono stati “beccati” e, insieme ai cuccioli, sono stati sequestrati appunti con i prezzi , molti farmaci veterinari dell’Est Europa usati per la cura “fai da te” degli animali e gli smartphone usati dagli indagati per documentare l’attività online di vendita.
Le accuse sono di frode in commercio, traffico illecito di cuccioli, maltrattamento di animali e falso, e sono scaturite da segnalazioni ricevute da ignari acquirenti i quali avevano acquistato cuccioli consegnati loro con modalità sospette e privi di ogni documentazione sanitaria e di provenienza. Proprio a causa delle condizioni precarie in cui erano costretti a vivere, molti dei cuccioli erano malati e, addirittura, alcuni morivano poco dopo la consegna.
Questa volta, però, la storia ha avuto un lieto fine e i cagnolini, dopo essere stati visitati dal veterinario Asl, sono stati trasportati in una fondazione con struttura di ricovero per i primi accertamenti e cure.
Vera MORETTI
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