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La storia di Gemma

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Gemma
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Oggi vogliamo parlarvi di una storia complessa ma soprattutto gioiosa e a lieto fine.
Si tratta della storia di Gemma, un bellissimo esemplare di pastore tedesco di circa due anni, trovata sperduta nelle campagne bolognesi sei mesi fa da alcuni volontari.
Era spaventata e confusa, si capiva che, in qualche modo, era diversa dagli altri cani. E infatti, una volta soccorsa e portata in clinica veterinaria, il verdetto non ha tardato ad arrivare: era affetta da epilessia, quasi cieca, un’eterna cucciola abbandonata a se stessa.
Ma, ve l’abbiamo anticipato, si tratta di una storia positiva, che invita all’ottimismo, perché una volontaria, Elisa Graziosi, ha deciso di tenerla con sé e di adottarla definitivamente.
In realtà, all’inizio le intenzioni erano ben diverse, doveva trattarsi di un breve stallo, ma ben presto, un po’ per le condizioni di Gemma, che le rendevano impossibile vivere in un canile, un po’ perché, giorno dopo giorno, l’affetto per lei cresceva, Gemma è diventata parte integrante della famiglia di Elisa.IMG-20160428-WA0049

La strada da percorrere non è stata facile nemmeno per lei, educatrice cinofila volontaria presso tre canili Oipa, quotidianamente a stretto contatto con cani abbandonati e a volte problematici, perché gestire le crisi epilettiche non è certo uno scherzo, soprattutto se non è mai capitato, nella vita, di doverle affrontare.
Elisa e Gemma non si sono lasciate scoraggiare da questo inizio in salita, ed entrambe si sono impegnate per far funzionare la loro relazione. In che modo? Gemma ha addirittura imparato ad avvisare la sua padrona quando sta per manifestarsi una crisi, ed Elisa vive con “la trousse del Valium sempre a portata di mano. Prima avevo la trousse dei trucchi, ora le priorità sono cambiate”.

Quando sopraggiunge una crisi, Gemma avverte Elisa in due modi diversi: se si tratta di una crisi leggera, gira su se stessa “come se fosse inseguita da un fantasma”. Elisa si avvicina a lei, la tranquillizza e la crisi è superata.
Quando, invece, si tratta di una crisi più forte, Gemma piange “come se facesse suonare un allarme”. In questo caso, tranquillizzarla non è sufficiente ma occorre una iniezione di Valium, che la fa calmare e la fa risvegliare tra le braccia salde della sua padrona.

I cambi di stagione rappresentano il periodo più critico, tanto che due settimane fa la povera Gemma aveva anche otto crisi al giorno, e in questo caso il Valium non basta, occorrono anche bromuro e cortisone. Ma Elisa non si è scoraggiata e, anzi, vedere il suo cane riprendersi e poi tornare a giocare e ad interagire con i suoi simili, rappresenta la ricompensa più bella.
Gemma, di indole, è socievole, anzi, una vera e propria stalker, come ama definirla la stessa Elisa, ma, considerata la sua condizione, ha anche bisogno di momenti di solitudine. La tranquillità, in questi casi, è davvero una preziosa alleata.IMG-20160428-WA0029

C’è da aggiungere che questa meravigliosa cucciolona ha solo metà cervello e che la cavità mancante è piena di liquido. Per questo le aspettative di vita non si possono stabilire, il suo è un caso davvero raro e sconosciuto anche agli specialisti. Ma Elisa non si abbatte e, anzi, adora anche per questo la sua “matta con i pesciolini rossi in testa”, ormai diventata per tutti Pesciolina.

Parlando con Elisa, mi sono chiesta se tutti sarebbero in grado di fronteggiare una situazione simile, e la stessa Elisa mi ha risposto che, in effetti, no, non è da tutti, ma che le disabilità, quando si tratta di adottare un cane, non devono scoraggiare gli aspiranti padroni.

Ci sono diverse tipologie di disabilità. Un cane cieco, o un cane sordo, possono avere una vita normale, basta imparare a comunicare con loro in una maniera diversa, frequentando corsi specifici e lasciarsi consigliare da chi è più esperto”, ci ha spiegato Elisa.
Ma sono tanti i casi di rifiuto, quando si viene a contatto con la realtà. L’idea di prendersi cura di un cane con una disabilità spaventa molto, e si ripiega su un altro esemplare senza neppure essersi informati sugli accorgimenti da prendere. Mentre, in molti casi, basterebbe davvero poco per far felice l’animale e l’adottante. Senza dimenticare che i padroni non vengono lasciati allo sbaraglio, ma seguiti nel processo di adozione, soprattutto nel primo anno, che è quello più delicato.

La storia di Elisa ne è la prova lampante: le gravi problematiche di Gemma non le impediscono di avere una vita normale, di correre e giocare, e magari anche di combinare disastri. Gemma vive con altri due cani, che appartengono ad Elisa da prima che lei irrompesse nella sua vita: Zoe, un boxer femmina di 8 anni, e Lisa, una segugina di 4. Certamente la presenza di altri due cani nella stessa casa ha favorito la vita sociale di Gemma, e se lei si è adattata perfettamente alla sua nuova vita, perché non dovrebbero farlo anche gli altri cani, che aspettano fiduciosi?2015-11-09 18.58.03

Sicuramente, occorre farsi guidare nella scelta dai volontari, che sono lì apposta a consigliare quale cane adottare, a seconda dell’indole e del tipo di vita che farebbe una volta adottato. I colloqui pre e post affido sono importanti proprio per assicurare una buona scelta, e una buona vita, a cane e padrone. Ciò è importante sempre, e non solo in presenza di disabilità.
Se noi, nella vita quotidiana, scegliamo le persone da frequentare in base al nostro carattere, perché non dovrebbe accadere anche al cane, quando si trova davanti a una persona sconosciuta?

In fondo, anche Elisa e Gemma si sono scelte, e ormai non potrebbero immaginare una vita diversa, e una vita migliore.

Se abitate a Bologna e dintorni, e desiderate adottare un cane, o aiutare i volontari nel loro prezioso lavoro, vi segnaliamo i canili dove è attiva Elisa: Canile di Calderara di Reno, Canile di Castiglione dei Pepoli e Canile Comunale Valsamoggia.

Vera MORETTI

© 2016, Mondofido. Riproduzione Riservata

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