L’aglio contiene composti organici di zolfo, in particolare i tiosolfati, che risultano estremamente dannosi per il sistema ematico dei cani. Quando ingerito, infatti, l’aglio causa l’ossidazione dell’emoglobina nei globuli rossi, portando a una condizione chiamata anemia emolitica.
Il processo può manifestarsi anche con piccole quantità di aglio, sia crudo che cotto, e l’effetto può essere cumulativo nel tempo. È importante notare che la sensibilità all’aglio può variare tra le diverse razze canine, con alcune razze giapponesi come Akita e Shiba Inu che mostrano una particolare vulnerabilità.
Sintomi dell’intossicazione e intervento medico
In caso di ingestione di aglio, i primi segni clinici potrebbero manifestarsi dopo 24-48 ore.
I sintomi principali includono letargia, debolezza, mucose pallide o giallastre, urine scure, vomito e diarrea. In presenza di questi sintomi, è fondamentale contattare immediatamente il veterinario. La diagnosi viene confermata attraverso un esame emocromocitometrico completo, che rivela alterazioni caratteristiche dei globuli rossi.
Il trattamento sanitario dipende dalla gravità dell’intossicazione e può richiedere la somministrazione di fluidi per via endovenosa, terapia di supporto e, nei casi più gravi, trasfusioni di sangue. La prognosi è generalmente favorevole se l’intervento medico viene effettuato tempestivamente.
Prevenzione e raccomandazioni alimentari
A margine di quanto sopra, i veterinari raccomandano vivamente di escludere completamente l’aglio dalla dieta del cane, inclusi gli alimenti commerciali che lo contengono come additivo. È importante prestare particolare attenzione durante la preparazione dei pasti domestici e informare tutti i membri della famiglia sul divieto di somministrare aglio al cane.
In caso di dubbi sulla presenza di aglio negli alimenti commerciali, è consigliabile consultare attentamente le etichette o contattare il produttore. Per garantire una dieta sicura e bilanciata, si consiglia di consultare il proprio veterinario di fiducia per ricevere indicazioni personalizzate sulle corrette scelte alimentari per il proprio animale.
Dosaggi tossici e fattori di rischio
La tossicità dell’aglio nei cani è dose-dipendente, ma può manifestarsi anche con quantità relativamente piccole. Gli studi clinici hanno dimostrato che una dose di 15-30 grammi di aglio per chilogrammo di peso corporeo può risultare potenzialmente letale.
Tuttavia, anche dosi minori possono causare problemi significativi, soprattutto se somministrate regolarmente. I fattori che influenzano la gravità dell’intossicazione includono il peso del cane, l’età, lo stato di salute generale e la presenza di patologie preesistenti. I cuccioli, gli anziani e i soggetti con patologie epatiche o renali sono particolarmente vulnerabili agli effetti tossici dell’aglio.
Miti da sfatare e credenze popolari
È necessario sfatare alcuni miti comuni riguardo l’uso dell’aglio nei cani. Contrariamente a quanto si crede, l’aglio non è un rimedio naturale efficace contro pulci e parassiti nei cani. Inoltre, la cottura dell’aglio non ne elimina la tossicità, così come la sua presenza in preparati commerciali non lo rende più sicuro.
È importante sottolineare che le proprietà benefiche dell’aglio, ampiamente documentate nella medicina umana, non si applicano ai nostri amici a quattro zampe. La loro fisiologia è significativamente diversa dalla nostra, e ciò che è benefico per noi può risultare estremamente dannoso per loro. In qualità di veterinari, raccomandiamo di utilizzare esclusivamente prodotti antiparassitari approvati e di seguire una dieta specificatamente formulata per le esigenze nutrizionali dei cani.
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