L’abitudine graduale alla manipolazione dovrebbe essere una prassi per ogni proprietario, consuetudine da intraprendere subito, appena il cane varca la soglia di casa per iniziare il suo percorso di vita con noi. Se il cane è un cucciolo il nostro compito sarà più semplice ma anche in caso di cane già adulto non bisognerà demordere da questa consuetudine perché una manipolazione costante darà i suo frutti nel tempo.
La buona intesa con il proprio cane si riflette anche nello stretto rapporto di condivisione delle occupazioni quotidiane, e la manipolazione dovrebbe entrare nella routine quotidiana come dormire, mangiare, fare la passeggiata e giocare.
Nello specifico la manipolazione potrebbe partire da massaggi delicati sulle zampe, tra le dita (se il cane lo permette), dietro le orecchie (punto generalmente amato dai cani), durante questa attività bisognerà fare molta attenzione ai feedback inviati dal cane che stiamo toccando: se lui mantiene un atteggiamento rilassato sta gradendo, se invece tende a divincolarsi dobbiamo diminuire l’intensità del massaggio, la durata …insomma non è il caso di insistere. Una buona regola è non esagerare.
Ma se le coccole e le manipolazioni sono accettate all’interno delle mura domestiche non è detto che il cane abbia la stessa disposizione d’animo in altri luoghi e allora occorrerà generalizzare la situazione.
Il primo step per aiutare il cane a familiare con il momento di manipolazione in diversi ambienti potrebbe realizzarsi dal veterinario. Questa nuova consuetudine potrebbe iniziare recandoci allo studio medico senza necessità di visita ma solo per un saluto agli “zii veterinari” e in un momento di calma sederci con il nostro cane (preferibilmente alla sua stessa altezza) per cominciare ad accarezzarlo trasformando gradualmente le nostre carezza in leggera manipolazione . Dopo qualcuna di queste sedute si potrebbe pensare di includere il veterinario, il suo intervento oltre a fornire varietà sarà un piacevole intermezzo nella routine di visite del veterinario stesso. Dal pavimento si potrebbe poi passare al tavolo di visita.
Per completare il processo di generalizzazione non guasterebbe dedicarsi ad una pausa di manipolazione anche durante la passeggiata. Basterà allontanarsi dalla folla sedersi insieme al proprio cane lontano dalle zone di passaggio e concedersi qualche minuto di relax.
L’educazione al contatto di qualità oltre a tornare utile nelle pratiche di visita veterinaria rappresenta lo strumento per innalzare la tollerabilità del nostro cane anche agli angusti spazi urbani, dove spesso i cani sono costretti a permanere malgrado le inadeguate distanze sociali.
Un cane che si sente a suo agio nell’ambiente in cui si trova è il risultato di un grande rispetto da parte del suo proprietario che lo coinvolge in esperienze in linea con le capacità e competenze del cane oltre che in un buon percorso educativo che inizia da cucciolo e prosegue per tutta la vita del cane (…non si finisce mai di imparare).
© 2018, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata