Tra le paure più grandi di chi fornisce alimenti industriali al proprio cane c’è quella della presenza di additivi dannosi all’interno dei croccantini, soprattutto, ma anche delle scatolette di cibo umido.
La questione, purtroppo, non è semplice da affrontare; l’ho fatto, nello specifico e con le dovute documentazioni scientifiche e normative, nel seguente video, mentre di seguito farò un riassunto della situazione attuale.
Gli additivi nei croccantini
Si tratta di sostanze intenzionalmente aggiunte dal produttore di alimenti che hanno lo scopo di migliorare una funzione fisica dell’animale, per esempio la funzione digestiva, o che hanno lo scopo di migliorare le caratteristiche dell’alimento, impedendo così fenomeni degenerativi come l’irrancidimento.
Da notare che, in generale, sono consentiti anche nell’alimentazione umana, quindi anche noi ne mangiamo diversi, ogni giorno; però la normativa umana è diversa da quella che riguarda gli alimenti per animali, il che consente alle aziende di nascondere la presenza di alcuni additivi presenti nei loro prodotti.
Quali additivi vengono indicati e quali no?
Tra gli additivi che devono essere indicati in modo preciso negli alimenti troviamo le vitamine e i minerali, gli amminoacidi aggiunti, i probiotici e i prebiotici. Questi li troviamo scritti in etichetta alla fine della lista degli ingredienti.
Gli additivi che, invece, non vengono indicati sono solamente tre categorie, che il Reg. CE 767/2009, all’allegato 7, consente chiaramente di nascondere: sono coloranti, antiossidanti e conservanti.
Per questi non è necessario indicare il nome preciso, ma basta la generica indicazione di “coloranti”.
Purtroppo tra gli additivi che possono non essere indicati ce ne sono, si, alcuni potenzialmente pericolosi per i nostri cani: tra gli esempi ci sono due additivi classificati come potenzialmente cancerogeni dalla IARC, l’Associazione Internazionale di Ricerca sul Cancro, come il BHT e il BHA (ci sono dei limiti massimi di utilizzo nei mangimi, ma sono ancora utilizzabili). Altri additivi che in passato erano utilizzabili, come l’etossichina, invece, oggi sono vietati (Reg. 2017/962 UE).
Il problema fondamentale, per i proprietari, è che non lo possiamo sapere: quando sulla confezione c’è scritto genericamente “Conservanti”, l’additivo può essere pericoloso o meno.
Le soluzioni per evitare gli additivi pericolosi per chi acquista alimenti industriali, quindi, sono due:
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- Telefonare all’azienda mangimistica che produce l’alimento, e chiedere informazioni sugli additivi pericolosi eventualmente presenti nell’alimento; un sistema, purtroppo, macchinoso, specialmente in fase di acquisto (il servizio è sempre presente perché obbligatorio per legge);
- Scegliere prodotti industriali sui quali non sia indicata semplicemente la scritta “Conservanti“, ma in cui siano specificati quali conservanti sono presenti all’interno dell’alimento, così da poter capire se questi siano naturali o artificiali, pericolosi o meno, e salvaguardare in questo modo la salute dei nostri amici a quattro zampe.
Dott. Valerio Guiggi – Medico Veterinario Specialista
(Contatta l’autore: info@valerioguiggi.it)
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