Il concetto di “branco” è innato nel cane
In natura, in cattività e in famiglia, il cane vive seguendo dei rapporti gerarchici ben precisi. Come per molti altri animali abituati a vivere in branco (primi fra tutti i lupi, progenitori dei cani), a condurre il gruppo è il maschio alfa, seguito dal beta e così via, secondo una rigida gerarchia. Allo stesso modo, se Fido vive in famiglia, è necessario educarlo a rispettare il padrone, per evitare che, sentendosi lui stesso il capo, diventi ingestibile.
Come stabilire il rapporto gerarchico
Il primo passo per stabilire la gerarchia è assicurarsi che il cane obbedisca agli ordini del padrone. Deve essere, per esempio, l’uomo a decidere quando è il momento di fare una passeggiata, e non Fido; allo stesso modo, l’orario dei pasti deve essere ben definito, senza lasciare la possibilità al proprio amico a quattro zampe di mangiare quando decide lui, né di giocare quando ne ha voglia. Assecondandolo, infatti, si rischia di farlo sentire il capo branco, perdendo quindi il controllo che serve a gestire i suoi comportamenti. Questo rapporto di gerarchia, però, non deve basarsi sulla prepotenza, ma sempre sull’amore e sul rispetto reciproco. Ciò significa che quando il cane obbedisce agli ordini, va premiato, così come va punito quando non lo fa.
Qual è la gerarchia
In genere, quando un cane viene accolto in famiglia, riconosce nel capo branco chi gli dà da mangiare e chi lo porta a spasso, nonché chi lo educa. La gerarchia va stabilita appena il cucciolo entra in casa, nel momento, cioè, in cui si crea il nuovo branco. Gli altri membri della famiglia possono essere visti come compagni di gioco o come semplici conviventi. La cosa importante è che nessuno di loro risulti, agli occhi del cane, più in basso di lui nella scala gerarchica: chi abita con Fido deve potergli dare degli ordini e deve sapere che questi verranno rispettati.
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